I gatti per natura sono animali avventurosi, amanti dell’esplorazione e le piante rappresentano per loro un interessantissimo passatempo, soprattutto quando l’ambiente domestico in cui vivono non è sufficientemente vario e stimolante.
Il gatto potrebbe essere irrequieto e nervoso perché c’è qualcosa nel suo ambiente che gli provoca agitazione come, ad esempio, una cattiva convivenza con un altro gatto, un rapporto carente con il suo caregiver, la mancanza di stimoli adeguati. Tutto questo può indurlo ad “attaccare le piante per sconfiggere la noia e ridurre lo stress, arrivando a mangiucchiarne le foglie e ingerire alcune parti che potrebbero costituire per lui un gravissimo pericolo, nonostante il gatto sappia benissimo, per istinto cosa per lui sia commestibile e cosa invece da evitare.
Sappiamo che il gatto è un carnivoro stretto, ma nella sua dieta è comunque necessario che sia presente una piccola parte di fibre, che assume mangiando l’erba, in mancanza della quale, ripiega sulle foglie delle piante.
Ma perché il gatto mangia l’erba?
Ci sono diverse ipotesi riguardo le ragioni che spingono i gatti a mangiare l’erba.
La teoria più comune e più avvalorata è quella secondo la quale il gatto mangi l’erba per digerire, facendo riferimento al gatto selvatico, antenato del micio domestico, che, nutrendosi esclusivamente delle prede che cacciava (e non di cibo in scatola), ingeriva anche parti poco digeribili, come ossa, unghie e pelo. In questo contesto, mangiare erba serviva ad indurre il vomito, per liberarsi delle parti indigeste ingerite con il pasto.
Durante la sua evoluzione, secondo questa spiegazione, il gatto avrebbe mantenuto l’abitudine di mangiare l’erba.
Anche i gatti di casa, infatti, mangiano l’erba per favorire la funzioni intestinali.
La seconda teoria, invece, parte dallo studio dell’igiene quotidiana del gatto, che è una parte essenziale della sua routine giornaliera. Il gatto, durante la pulizia del pelo, ne ingerisce una notevole quantità che poi, però, ha difficoltà ad espellere. L’ erba aiuta il gatto, in questo frangente, stimolando il vomito e agevolando, di conseguenza, l’eliminazione dei boli di pelo presenti nell’ apparato digerente. Tuttavia, non ci sono basi scientifiche certe né per la prima né per la seconda ipotesi sul perché il gatto mangi l’erba. La cosa certa, invece, è che l’erba sia ricca di acido folico, fibre, niacina e vitamine, tutti nutrienti utili per la salute del gatto che, secondo una terza ipotesi, date le sue origini selvatiche, mangerebbe erba per integrare la sua dieta, a volte carente di questi elementi essenziali. Le sostanze presenti nell’ erba, infatti, sono utilissime per favorire una buona digestione, evitando infiammazioni intestinali, diarrea e, in casi più gravi, emorragie dell’apparato digerente. Mangiare erba sarebbe dunque un retaggio ancestrale, mantenuto dalle sue origini selvatiche. 2
Quale dovrebbe essere la dose giornaliera di erba che dovrebbe assumere?
Se un gatto, sia che abbia la possibilità di accedere ad un giardino o viva esclusivamente in appartamento, ha sempre a disposizione erba fresca, dato che è un animale indipendente, saprà regolarsi da solo sulla quantità gusta da ingerire, a seconda del suo fabbisogno. Il modo migliore per fornire erba fresca al gatto è procurarsi dei vasetti di Erba gatta, facilmente reperibili in commercio con semi già germogliati, oppure bustine di semi da piantare dove si preferisce, l’importante è che sia un posto sicuro, lontano da piante dannose per il gatto. L’Erba gatta è un mix di graminacee che crea un ciuffo di erba verde, tenere e fitta. Anche se venisse ingerita in grandi quantità, non solo non provocherebbe alcun problema al gatto, ma al contrario è una fonte di vitamine e fibre ed è un buon aiuto per eliminare i boli di pelo ingeriti.
Molte piante sono pericolose per lui!
Infatti, rappresentano un pericolo per la sua salute, alcune possono causare irritazioni cutanee o agli occhi ma, in casi più gravi, qualora venissero ingerite potrebbero provocare allucinazioni, problemi respiratori, cardiaci, avvelenamento epatico e addirittura la morte.
Cosa fare se il nostro gatto ha mangiato una pianta tossica
È necessario consultare immediatamente il veterinario per evitare conseguenze gravi e irreversibili. I segnali più evidenti che si possa trattare di un avvelenamento sono: il vomito, la diarrea, la mancanza di attività, la letargia, il rifiuto del cibo e, in casi più gravi, difficoltà respiratorie e convulsioni.
In presenza di uno o più di questi sintomi, il gatto va portato subito dal veterinario, al quale dovremmo essere il grado di dire quale pianta ha ingerito il gatto, in quale quantità e quanto tempo è passato dall’ ingestione.
In base alla gravità riscontrata il veterinario provvederà a stabilire una terapia adeguata. Ma bisogna sempre tener presunte che in alcuni casi le conseguenze possono essere irreversibili se non letali, quindi sempre meglio evitare. 3
Scegliere con attenzione le piante di casa
Tutto questo non significa che, per garantire la sicurezza del nostro gatto, non possiamo avere piante in casa, quanto piuttosto imparare a scegliere quelle giuste per lui. Spesso sono tossiche solo alcune parti della pianta oppure sono pericolose se ingerire in grosse quantità. Ad esempio, l’Aloe contiene nelle foglie un succo che per il gatto è velenoso, il fiore dell’Anthurium è molto tossico anche solo per contatto, mentre la Calla è molto tossica sia per contatto che per ingestione, fiori e foglie. L’Edera è particolarmente nociva, se ingerire in piccole quantità può causare lievi problemi respiratori, ma in grandi quantità può causare anche la paralisi o il coma del gatto. Una delle piante più pericolose è la Stella di Natale le cui foglie, gli steli ei fiori sono velenosi e molto irritanti.
Creare un ambiente sicuro con piante non pericolose garantisce il benessere e la sicurezza dei nostri gatti. Per fare questo è necessario mantenere le piante il più possibile fuori dalla portata del gatto, evitando anche l’uso di pesticidi o fertilizzanti granulari o in bastoncini, che potrebbero essere attrattivi perché presi per un gioco, mentre invece rappresentano un pericolo per la sua salute. Meglio scegliere un concime liquido e assicurarsi di rimuovere l’acqua in eccesso dal sottovaso.
È importante posizionarle in modo che non possano cadere o essere masticate, bisogna fare attenzione che non abbiano spine o foglie appuntite. È fondamentale conoscere le caratteristiche delle piante che si vogliono introdurre nel territorio del gatto, per essere sicuri di effettuare la scelta corretta.
Le piante giuste possono offrire numerosi benefici alla salute del gatto perché possono aiutarlo a ridurre l’ansia e lo stress, fornendogli un ambiente rilassante. Ad esempio, la Lavanda può avere anche proprietà calmanti, la Menta e la Salvia possono costituire una scelta sicura che contribuisce a migliorare l’atmosfera di casa grazie al loro piacevole profumo.
In conclusione, la prima cosa da fare è rendere l’ambiente domestico ricco e stimolante fornendo al micio più tiragraffi, postazioni elevate da cui poter comodamente osservare il mondo circostante e su cui potersi rifugiate quando ne senta la necessità. Passare con lui del tempo di qualità, programmando quotidianamente una sessione di gioco da fare insieme e allo stesso tempo lasciando a sua disposizione alcuni giochi che può fare da solo. Dargli la possibilità di osservare il mondo fuori dalla finestra, posizionando una sedia o una mensola su cui salire e guardare l’esterno, mettendo in sicurezza il punto di osservazione. In questo modo si eviterà che il nostro micio, afflitto dalla noia, decida di combatterla mangiando le foglie delle piante di casa. La presenza dell’Erba gatta è importante non solo per evitare che il gatto mangi le foglie delle piante, ma anche per mantenerlo in buona salute. È fondamentale, se si vogliono tener piante in casa o in giardino (se il gatto vi può accedere), scegliere piante non tossiche per garantirgli un ambiente sicuro e accogliente. Questo non soltanto eviterà di incorrere in problematiche gravi, come avvelenamenti o reazioni nocive, ma contribuirà a migliorare il suo benessere generale.
Maria Teresa Fiore – Consulente in Cultura Felina®️ livello base, Roma