Il gatto si è adattato a convivere con i suoi simili anche in spazi di territorio ridotti, come casa nostra, ma ciò non toglie che a volte, dove si trovano più gatti che convivono assieme, possano nascere delle situazioni di bullismo.
Il bullismo non è detto che si manifesti con aggressioni fisiche, anzi, molto spesso è un’ intimidazione, una prepotenza passiva, verso un soggetto più debole che potrebbe essere, ad esempio, un gatto molto emotivo o preoccupato di fronte ad altri gatti o ad alcune situazioni.
Facciamo un profilo del gatto bullo:
- Il bullo fissa insistentemente la sua vittima
- Gli impedisce l’accesso alla cassettina
- Blocca i punti di passaggio strategici
- Si prende i luoghi migliori per riposare
- Prende possesso del padrone!
Purtroppo questo porta inevitabilmente alla comparsa di alcuni problemi comportamentali molto difficili da gestire. Il gatto vittima vive una situazione davvero penosa e il padrone si sente frustrato e in pena senza arrivare ad una soluzione. Di solito il padrone, preso dalla rabbia e dalla compassione, avrà tutta una serie di comportamenti istintivi che purtroppo sono sbagliati e non fanno altro che peggiorare la situazione: tenderà a sgridare il gatto bullo, cercherà di frapporsi tra i due, tenderà a consolare il gatto vittima, continuerà ad obbligarli alla vicinanza pensando che la punizione inflitta risolva il problema.
Il gatto bullo potrebbe cominciare a spruzzare urina o comunque a fare pipì fuori dalla cassettina, graffiare insistentemente degli oggetti, potrebbero anche comparire delle malattie legate allo stress come la cistite idiopatica, la congiuntivite, problemi intestinali, per citarne alcune.
Le soluzioni ci sono, ma è indubbio che il proprietario ha bisogno di un aiuto per riportare la pace in casa e nelle relazioni tra i gatti!