di Silvia Chiarito – Operatore in Benessere Etologico del Gatto®
“Mi dà sempre un brivido quando osservo un gatto che sta guardando qualcosa che io non riesco a vedere”.
Eleanor Farjeon, autrice di storie per bambini (e grande amante dei gatti)
Halloween, che di preciso cade l’ultimo giorno di ottobre e in particolare durante la notte tra il 31 e il 1 novembre, richiama subito alla mente un mondo misterioso, popolato di fantasmi, spiriti e presenze… Tra tutte le festività del nostro calendario è forse quella maggiormente collegata al gatto: come lui, infatti, non lascia indifferenti, o la sia ama o non la si può sopportare…
Quali sono le vere origini di Halloween?
Come il gatto, in passato considerato ‘animale demoniaco’ e quindi perseguitato e bruciato sul rogo insieme alle donne accusate di stregoneria, anche Halloween è spesso oggetto di fraintendimenti. A partire dalle sue origini.
I detrattori sono soliti affermare che sia una festa ‘americana’ e che sia quindi privo di senso festeggiarla in Europa (e nel nostro Paese)… Ma in realtà sbagliano: le vere origini di Halloween sono infatti da collocare proprio nel Vecchio Continente e, per la precisione, in Irlanda e nelle fredde terre nordeuropee. Qui, la notte del 31 ottobre, veniva festeggiato Samhain (dal gaelico antico Sam Fun, che significa ‘fine dell’estate’), un vero e proprio capodanno durante il quale si celebrava il passaggio dall’estate, stagione della luce, del lavoro nei campi e della vita, all’inverno che, con i suoi rigori climatici e le giornate buie e gelide, era considerato un periodo in cui la Natura ‘moriva’ (prima del rifiorire primaverile). In particolare, durante questa notte (da sempre considerata ‘magica’ e particolare), si credeva che i confini tra l’universo dei vivi e quello dei morti si assottigliassero, tanto da consentire una comunicazione tra i due mondi… E proprio da qui nasce l’usanza di lasciare lumicini sulle finestre delle case durante la notte di Halloween, per indicare ai cari scomparsi la giusta via di casa. Quando poi, nel IX sec., Papa Gregorio IV introdusse nel calendario una festività dedicata ai Santi il giorno antecedente a quella di celebrazione dei defunti, già introdotta nel 988 dai Benedettini, nei paesi di lingua anglosassone la giornata del 31 ottobre prese il nome di All Hallows Eve (letteralmente ‘Vigilia di Ognissanti’), contratto successivamente in Halloween.
Gatti e Halloween
Anche l’usanza di indossare travestimenti spaventosi nella notte di Halloween deriva con tutta probabilità da antichi riti pagani (in cui ci si ‘camuffava’ per tenere gli spiriti maligni lontano dai villaggi) e, come ormai tutti sanno, tra i tanti costumi e simboli legati a questa notte magica e speciale, accanto a zucche, fantasmi, vampiri e streghe, non manca mai il gatto, ancor meglio se nero.
E nero è anche il protagonista di una delle leggende di Halloween per eccellenza, quella del Cat Sith… Vecchie storie popolari narrano che spaventosissimi ed enormi felini, dal manto scuro come il buio più pesto (eccezion fatta per una macchia bianca sul petto), terrorizzassero le notti di genti e villaggi… Secondo il folklore scozzese (terra di origine della leggenda), i Cat Sith altro non erano che streghe, che non erano più riuscite a tornare in forma umana, e che erano quindi ‘condannate’ a vestire per sempre i panni di questi grossi felini… Forieri di sventura e malefatte di ogni genere (si raccontava che potessero persino rubare l’anima dei defunti prima della sepoltura), nella notte di Ognissanti questi enormi gatti neri diventavano invece una sorta di ‘portafortuna’, in grado addirittura di ‘benedire’ le case cui decidevano di far visita… A patto però che al loro esterno fosse lasciato un piattino di latte per loro (pena trovare, all’indomani, tutte le proprie mucche senza latte).
Gatti e fantasmi
A partire dagli Alien Big Cats, i grandi felini fantasma le cui apparizioni hanno terrorizzato il Regno Unito in differenti momenti storici, di storie e leggende un po’ spaventose, che collegano i gatti a un mondo parallelo e popolato di spiriti e fantasmi ce ne sono davvero tante… Tra tutte una sembra particolarmente adatta al periodo di Halloween, quella riportata da Herbie Brennan nel libro ‘Il misterioso mondo dei gatti’…
La storia racconta di una coppia sposata di fresco (Harriet e Roderick, per la precisione), e appassionata di spiritismo, che una belle sera decise di organizzare una seduta spiritica a casa propria invitando alcuni amici (a dire il vero un po’ scettici e nervosi)… All’inizio sembrava non dovesse succedere nulla e già i partecipanti stavano iniziando a scherzarci sopra. A un certo punto però l’ennesima domanda posta di Roderick “C’è qualcuno?” sortì l’effetto sperato e il piattino iniziò finalmente a muoversi, mentre uno spirito (che si identificò come ‘il guardiano del varco’) cominciò ad affermare di essere presente tra loro, in quella stanza, sotto forma di fantasma. Per avere prova della veridicità di quanto stava succedendo, Roderick gli domandò se fosse per caso in grado di attirare l’attenzione del loro gatto Ned. Non passò una manciata di secondi che Ned balzò giù di scatto dalla poltrona dove stava riposando e prese a correre vorticosamente per la stanza, di cui fece tre volte il giro a gran velocità con il pelo tutto gonfio, per uscire poi di volata da una finestra lasciata aperta. Tornò a casa solo dopo qualche ora, tenendosi però ben alla larga dalla stanza in cui si era svolta la seduta spiritica.
Gatti ed ESP
Ma la magia dei gatti non si limita a vecchie storie e leggende… Tra tutti gli animali i gatti sembrano quelli maggiormente sensibili alle manifestazioni paranormali (le cosiddette Extra Sensory Perception o ESP), soprattutto riguardo a chiaroveggenza e telepatia.
Sono infatti svariate le testimonianze di mici che si sono rivelati capaci di anticipare l’arrivo di un terremoto (in generale gli animali riescono ad avvertirlo circa 24/48 ore prima), di prevedere un bombardamento in tempo di guerra, salvando così la vita alla loro famiglia umana, e di percepire (anche a grandi distanze) che il proprio padrone stava per correre un rischio o si stava per imbattere in qualche evento triste o per lui pericoloso.
Riguardo alla telepatia, una conferma la fornisce anche Rupert Sheldrake, biologo inglese specializzato nello studio e sviluppo delle piante e nella ricerca sull’invecchiamento cellulare che, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, effettuò numerosi studi in materia (con riferimento soprattutto al gatto domestico), pubblicando svariati articoli e il famoso libro “I poteri straordinari degli animali” (1999).
È lui stesso a sostenere che i gatti siano particolarmente portati per la telepatia, con queste parole: “molti gatti sono in grado di prevedere il ritorno del padrone (…). In tutti i casi presi in considerazione il comportamento non è spiegabile con orari fissi o con la percezione di suoni conosciuti”.
Della sensibilità telepatica dei gatti è esempio un episodio (citato da Herbie Brennan) che vede protagonista una ragazza la quale, per motivi di lavoro, si era vista costretta trasferirsi dalla Svizzera in Francia, affidando il proprio gatto ai genitori. Il micio però pensò bene di scappare pochi giorni dopo la partenza della sua legittima proprietaria, per ripresentarsi a casa solo in concomitanza delle visite che, di tanto in tanto (e talvolta anche a sorpresa), la ragazza faceva alla propria famiglia.
I canali telepatici che legano indissolubilmente il mondo umano a quello felino pertanto appaiono fortissimi e attivi anche a kilometri e kilometri di distanza e, forse, sono proprio uno dei motivi per cui alcuni di noi non riescono a resistere al fascino felino… Gli stessi di noi che non resistono all’attrazione per il mistero…
Buon Halloween a tutti!