Il gatto parla.
A tutti noi sara’ capitato che il nostro gatto entrando in una stanza ci guarda e miagola con insistenza, e noi che simpaticamente gli parliamo chiedendogli: “ hai fame? Vuoi la pappa? Vuoi che ti cambio la lettiera? vuoi le coccole, oppure vuoi giocare? O quando si sveglia dal pisolino ed emette un miagolio lagnoso, oppure si affaccia alla finestra e miagola. Riuscite a capire quello che in realta’ sta cercando di dirvi? Oltre al fatto di sembrare ridicoli mentre dialoghiamo con micio, ma che cosa vuol comunicarci fissandoci con quelli occhioni languidi dove noi ci perdiamo d’amore per lui ( e lui lo sa molto bene!). Perche’ con la testolina ci urta il braccio, si strofina il muso o ci avvolge la coda intorno alla gamba? Lo sapete che quando con la sua zampina ci tira la nostra mano tenendo gli artigli inguainati vuole essere accarezzato? Lungi dall’essere la creatura distaccata e indifferente della voce popolare, il gatto e’ un animale affettuoso che risponde ai desideri e alle abitudini di vita dell’uomo.
Cane & Gatto
Cominciamo con il dire subito che il gatto non e’ come il miglior amico dell’uomo ovvero il cane, quindi non dobbiamo confondere la comunicazione felina con quella del fidato cane. Il cane si affida al padrone e lo identifica come “capobranco”, invece il gatto e’ un animale solitario l’umano non e’ il “suo capo”, ma un compagno di vita che lo protegge, lo nutre, gli da affetto e gli garantisce condizioni di vita agiate, in definitiva il nostro pelosetto furbo e’ disposto ad assecondare i nostri desideri perche’ desidera tutte queste cose e non perche’ si e’ sottomesso a noi! Questo lo dobbiamo imparare a memoria e dobbiamo rassegnarci al fatto che faremo la vita dei servitori del nostro peloso per il resto della vita! Se ai cani si comanda, ai gatti, tutt’al piu’, si suggerisce. Il segreto e’ sapere cosa suggerire e come. I gatti sono animali intelligentissimi e ragionevoli, capaci di immenso affetto e lealta’ e desiderosi di collaborare con il loro compagno umano. Basta chiederglielo nel modo giusto.
La comunicazione felina in breve.
L’etologia ci insegna che prima di imparare a comunicare e a comprendere il gatto dobbiamo capire come lui comunica con altri gatti. Gli umani emettono messaggi di continuo che i nostri animali leggono anche senza che emettiamo suoni e parole, e lo facciamo sempre senza rendercene conto; con i nostri gesti, con la postura e prossemica, con il tono della voce, in questo modo loro sono in grado di codificare e decifrare le nostre intenzioni attraverso il linguaggio paraverbale. Il linguaggio paraverbale ha la precedenza su quello verbale cio’ vuol dire che ha significato per il gatto per come gli diciamo le cose, con che tono, con il timbro della nostra voce. In definitiva comunicare correttamente con i nostri animali significa avere una relazione e quindi uno scambio di reciproca comprensione, spesso inconscia che va oltre le parole. Il gatto non comprende il linguaggio verbale dell’umano, ma percepisce suoni e parole a cui associa una determinata situazione e/o un comportamento e furbamente lo memorizza.
La comunicazione avviene in tre modi diversi: comunicazione attraverso il tatto, con la postura, comunicazione visiva e paraverbale cioe’ come lo si dice, con il tono e timbro del volume della nostra voce. I gatti hanno una capacita’ altissima di leggere i segnali non verbali. Solo un’approfondita conoscenza della comunicazione intra-specifica ci puo’ aiutare a comunicare e a comprendere la qualita’ della relazione con lui. La non corretta interpretazione dei messaggi comunicativi tra uomo e gatto puo’ portare a problemi comportamentali, proprio per il fatto che non riusciamo a capire e a ben interpretare quello che il nostro micio ci comunica.
La corretta interpretazione dei messaggi di comunicazione tra uomo-gatto e’ spesso causa di problemi gestionali e comportamentali. Il gatto durante la domesticazione si e’ adattato alla convivenza con l’uomo e ha addirittura evoluto nuovi linguaggi specifici dell’umano come per esempio la coda alzata al rientro in casa, le fusa e il vasto repertorio di miagolii che e’ un vero vocabolario gatto-umano. Ovviamente sta all’umano comprenderli e farci comprendere senza fraintendimenti. Il soffio, il ringhio e il borbottio, lo sputo e l’urlo vengono utilizzati nel contesto di aggressivita’ e di difesa. Le vocalizzazioni sono molte e in situazioni diverse per quanto riguarda il gatto domestico, per salutare, per comunicare uno stato d’animo, per avvisare di un pericolo, per fare una richiesta, o per richiamare la nostra attenzione. Il ricorso alla vocalita’ e’ comportamento acquisito e incoraggiato e sollecitato dal proprietario umano. In sostanza i nostri gatti, imparano ad utilizzare miagolii diversi per comunicare con l’umano e ogni gatto sviluppa il suo personale repertorio di vocalizzazioni a seconda di come vengono rinforzate dall’uomo. I miagolli sono diversi, per tono durata ed intensita’ e sono per lo piu’ irati ad attirare la nostra attenzione.
L’A,B,C,…per imparare a comunicare correttamente con micio.
Il primo approccio con un gatto soprattutto la prima volta che lo incontriamo deve tener presente di queste linee guida che devono essere imparate a memoria da noi umani se vogliamo imparare veramente a comunicare con la stessa lingua di micio:
-guardiamoci reciprocamente socchiudendo lentamente gli occhi per costruire una sorta di fiducia, mai fissare un gatto negli occhi perche’ questo atteggiamento e’ tipico da predatore, puo’ sentirsi in questo modo minacciato, evitiamolo!
-avviciniamoci lentamente senza fare movimenti bruschi, evitiamo gli scatti e non pieghiamoci mai sopra il gatto ma abbassiamoci al suo livello.
– attenzione ad utilizzare un tono di voce basso ( per esempio il tono maschile) perche’ puo’ sembrare una minaccia; il tono di voce deve essere lento e sottile come se parlassimo con i bimbi molto piccoli.
-attenzione a non invadere il suo spazio personale, deve essere lui ad avvicinarsi per primo non facciamo noi la prima mossa, ma aspettiamo i suoi tempi.
– non e’ necessario toccare e accarezzare un gatto che non si conosce a meno che non sia lui ad avvicinarsi, il contatto fisico non e’ indispensabile!
Il saluto con la coda alzata quando rientriamo a casa e fare le fusa, sono degli adattamenti del linguaggio felino con gli umani e tra conspecifici in eta’ adulta, come anche il vasto repertorio di miagolii del nostro gatto e’ un vero e proprio vocabolario gatto-uomo.
Ma allora perche’ il gatto miagola…meow, meow, meow!
I fattori principali per cui il gatto vocalizza in natura sono sostanzialmente pochi: in situazioni degli accoppiamenti, tra madre e cucciolo, per dispute e litigi tra gatti. Il gatto puo’ emettere grida in situazioni di competizione tra altri gatti per la lotta e accoppiamenti. Queste sono le situazioni in natura in cui il gatto comunica con i suoi simili anche attraverso i vocalizzi, basta pensare al miagolio con cui i gattini richiamano l’attenzione della loro mamma, oppure il cinquettio che e’ usato da esemplari amici che si conoscono o che appartengono allo stesso nucleo familiare per salutarsi.
il discorso con noi umani e’ diverso il gatto con noi miagola perche’ ha imparato a farlo, apprendendo e associando eventi e risposte; si tratta di un comportamento acquisito, come per esempio il gatto miagola davanti alla finestra perche’ vuole che qualcuno gli apra la porta e noi senza rendercene conto gli apriamo ogni volta che lui miagolera’ davanti alla finestra; ha appreso il comportamento evento/risposta cioe’ l’umano ci casca sempre e alla fine fa sempre quello che voglio loro. Un altro esempio molto comune e’ miagola davanti alla ciotola, e noi ogni volta che lui fa questo gli riempiamo la ciotola di pappa appetitosa, state tranquille che questo comportamento il furbetto l’ha imparato molto bene.
Nel contesto domestico, il gatto utilizza le vocalizzazioni e tutti i suoi meow, meow, meow, per diverse situazioni, per salutare (esempio la coda alzata al nostro ritorno a casa), per segnalare un pericolo, per fare una richiesta: ad esempio voglio uscire e si posiziona davanti alla finestra, lo fanno per richiamare la nostra attenzione, quindi il ricorso alla vocalita’ e’ un comportamento acquisito e generalmente incoraggiato e sollecitato da noi, i nostri amici imparano quindi nel tempo a utilizzare diversi miagolii per comunicare con noi e ogni gatto sviluppa il suo personale repertorio di vocalizzazione… tanto l’umano ci casca sempre! Il gatto ha imparato cosi’ che la vocalizzazione e’ il mezzo principale di comunicazione con l’umano.
I gatti differiscono tra loro per la quantita’ di vocalizzazioni. Per un padrone inesperto o chi per la prima volta ha a che fare con un gatto esigente questo puo’ essere sconcertante, normalmente quando un gatto fa cosi’ e’ perche’ vuole attenzioni immediate dal suo umano, in quel preciso momento. Un normale “ miao” sommesso invece e’ un messaggio di socievolezza.
Per diventare degli ottimi gattofili dobbiamo capire il linguaggio del corpo del nostro amico peloso e i suoi messaggi vocali osservandolo, dobbiamo capire i segnali che ci invia mentre e’ impegnato nelle diverse attivita’ quotidiane. Una volta acquisita una certa padronanza comunicativa, saremo pronti a insegnarli quello che vogliamo da lui.
Le fusa un mezzo di comunicazione alternativo
Cosa sono le fusa. Il gatto emette queste vibrazioni quando si trova in situazioni di estremo relax e piacere, oppure quando ha bisogno di curare il suo corpo o il suo stato emotivo, ma anche in situazioni di dolore, malattia o paura (per esempio quando va dal veterinario). E’ una forma di comunicazione tra cucciolo e mamma mentre succhia il latte dalla mamma, sembra lo faccia per rassicurazione e segnalare che va tutto bene e che sta ricevendo abbastanza cibo, a sua volta la madre fa le fusa per segnalare la sua presenza ai cuccioli.
Ultime considerazioni
Imparando a comunicare con loro e ad interpretare il linguaggio del loro corpo, intuire la loro sensibilita’, i loro istinti, capire il loro comportamento ed il perche’ acquisiscono certe abitudini e’ importante per l’umano perche’ conoscendo meglio il nostro amico peloso li aiutiamo a diventare membri partecipi della famiglia e a vivere in un ambiente sereno e allegro. Il legame tra gatto e uomo e’ senza dubbio unico e ineguagliabile. Non e’ affatto semplice ottenere la sua fiducia e il suo affetto incondizionato, ma, una volta che si riesce nell’ardua impresa, allora sara’ per sempre. Quello che lui desidera e’ un legame alla pari, senza una parte che prevalga sull’altra e, nella maggior parte dei casi, pare che riesca nel suo intento.
A cura di Barbara Schiavone – Consulente per la Relazione e Convivenza con il Gatto ® certificata CCF – area di attivita’ Milano e provincia.
In foto Hunter di Barbara Schiavone